Dai primi sintomi dell’astigmatismo alla correzione di questo difetto visivo

Conosciamo l’astigmatismo

Sapevi che l’astigmatismo è un difetto visivo particolarmente diffuso? Infatti, ben il 24% della popolazione europea è astigmatico, ma di che cosa si tratta esattamente?

L’astigmatismo è un difetto visivo che nasce da una forma imperfetta della cornea, la quale causa un errore refrattivo, ovvero una distorsione della luce che penetra negli occhi. Per questo motivo, le immagini tendono ad apparire sfocate agli occhi della persona.

Immaginate di avere l’occhio davanti a voi e di riuscire ad analizzarlo attraverso una scala graduata di un angolo giro. Ebbene in ogni meridiano da zero a trecentosessanta gradi un’ametropia sferica (ad esempio la miopia) ha la stessa gradazione, lo stesso difetto visivo.

Nell’astigmatismo non si presenta questa situazione perché si ha a che fare con una forma oculare che non è perfettamente sferica ma ovoidale. L’occhio astigmatico ha la forma di un uovo e quindi presenta due raggi di curvatura principali perpendicolari tra loro: uno più piatto (la parte allungata) ed uno più curvo (la parte più corta dell’uovo).

Visto che l’occhio ha questa forma nella parte più esterna e cioè la cornea, avremo a che fare con una lente che (rispettivamente ad un punto) non creerà un’immagine puntiforme ma più allungata e sfuocata come avviene poi anche con le lenti astigmatiche.

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Le tipologie di astigmatismo

Esistono varie tipologie di astigmatismo. Vediamo insieme tutti i vari tipi e la loro classificazione:

  • Astigmatismo miopico composto: entrambi i meridiani sono miopi, quindi le due linee focali cadono davanti alla retina. L’effetto di sfocatura in questo caso si percepisce nella visione da lontano.
  • Astigmatismo miopico semplice: un meridiano è emmetrope e l’altro è miope, quindi una linea focale cade sulla retina e l’altra davanti ad essa. Questa situazione è meno penalizzante nella visione da lontano.
  • Astigmatismo misto: i due meridiani principali sono uno miope e l’altro ipermetrope, per cui una linea focale cade davanti alla retina e l’altra dietro. Chi si trova in questa situazione vede discretamente ma può soffrire di astenopia.
  • Astigmatismo ipermetropico semplice: un meridiano è emmetrope e l’altro ipermetrope, per cui una linea focale cade sulla retina e l’altra dietro. In questo caso la visione da vicino risulta poco confortevole.
  • Astigmatismo ipermetropico composto: entrambi i meridiani principali sono ipermetropi e le due linee focali cadono dietro la retina.Questa è la situazione dove la visione da vicino è molto difficoltosa.

Inoltre, in base alla nostra esperienza clinica ed alla convenzione potremmo classificare gli astigmatismi in base alla loro entità:

  • Astigmatismo lieve, quando è fino a 1,00 diottrie.
  • Astigmatismo medio, compreso tra 1,00 e 2,00 diottrie.
  • Astigmatismo elevato, quando supera le 2,00 diottrie.
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Come vede un astigmatico

In un occhio astigmatico un oggetto puntiforme osservato, non forma un’immagine puntiforme, ma un conoide delimitato da due linee focali perpendicolari fra loro. Questo dipende dal fatto che un occhio astigmatico non è perfettamente sferico, ma presenta una forma ovalizzata e come in un uovo abbiamo due raggi curvatura perpendicolari fra loro.

Paragonando l’occhio ad una lente, una lente siffatta non può produrre un’immagine puntiforme da un oggetto puntiforme ma un’immagine con una doppia focale priva di nitidezza.

Visione sfocata o visione sdoppiata, ecco quello che riferiscono gli astigmatici sul loro modo di vedere.

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Ma non sempre, infatti piccoli astigmatismi non producono se non in modo impercettibile diminuzioni nella qualità del visus, ma incidono sul comfort oculare e generale causando astenopia con sintomi molto diversificati:

  • Mal di testa
  • Bulbi oculari doloranti
  • Senso di nausea

Insorgenza dell’astigmatismo

L’astigmatismo è caratterizzato da una notevole componente ereditaria. Nel bambino, solitamente, si presenta nella forma secondo regola, meno frequentemente in quella obliqua e ancora meno in quella contro regola.

Nell’età matura l’astigmatismo contro regola diviene sempre più frequente, in quanto le curvature della cornea tendono ad appiattirsi sull’asse verticale e anche in alcuni casi per una variazione interna della curvatura del cristallino.

Nell’età matura vediamo, con l’osservazione clinica, che i dati della curvatura corneale, rilevati con l’autocheratometro, presentano spesso i valori del meridiano verticale più piatti di quello orizzontale, mentre nella prima fase della vita succede esattamente il contrario

Come si manifesta l’astigmatismo

Come già approfondito nell’articolo, le cause dell’astigmatismo sono varie e possono essere così schematizzate:

  • Causa congenita, che ha solitamente una matrice genetica ereditaria.
  • Causa comportamentale, che ha a che fare con le abitudini, la postura e lo stile di vita del soggetto.
  • Causa conseguente a traumi, lesioni, infezioni o post intervento chirurgico.
  • Causa conseguente al manifestarsi del cheratocono, patologia che colpisce la cornea durante l’adolescenza o giovane età.
  • Causa derivante dalla variazione fisiologica della cornea e/o del cristallino che nell’arco della vita porta un soggetto non astigmatico a diventare un astigmatico contro regola.
  • Causa derivante dalla cataratta, che interessando il cristallino, ne modifica la sua curvatura generando un astigmatismo.
  • Causa derivante dalla sindrome da occhio secco che colpendo la cornea tende a deformarla in modo irregolare (la zona inferiore risulta meno lubrificata).
  • Causa derivante dall’abitudine a strizzare continuamente gli occhi esercitando una pressione sulla cornea attraverso le palpebre cercando di vedere meglio.
  • Causa derivante dall’uso eccessivo di lenti a contatto, in particolare delle semi-rigide (in questo caso interrompendo l’uso l’astigmatismo scompare).

Gli astigmatismi congeniti sono solitamente ereditari e non di rado di forte entità. Gli astigmatismi elevati, quelli superiori alle due diottrie, cambiano di meno rispetto a quelli lievi e medi nell’arco della vita, sia come potere che come asse. Questi astigmatismi si presentano generalmente nella forma secondo regola, con il meridiano verticale più curvo di quello orizzontale, meno spesso in quella obliqua e ancor meno in quella contro regola; quest’ultima forma è più frequente in età matura.

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I cambiamenti dipendono dall’età

Con l’aumentare dell’età l’astigmatismo varia, sia perché varia la curvatura corneale, sia per variazioni “interne” del cristallino, divenendo prevalente nell’età senile l’astigmatismo di tipo contro regola, con il meridiano orizzontale più curvo di quello verticale. I piccoli astigmatismi, come abbiamo già accennato, che si possono presentare nell’arco della vita sono meno stabili e possono cambiare sia come gradazione che come inclinazione (asse).

L’80% degli astigmatismi è compreso tra 0,25 e 2,00 D (classificati come lieve o medio) e la variazione del difetto nel tempo è comunque modesta rapportata alle altre ametropie come ad esempio la miopia

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L’astigmatismo nei bambini

La dottoressa Karla Zadnik, un optometrista della Ohio State University School of Optometry, ha fatto uno studio su 2523 bambini e ha scoperto che il 28 % di questi era astigmatico. I bambini sono meno consapevoli di un adulto del proprio problema e non si lamentano della visione sfocata. Tuttavia, si potrebbero riscontrare in essi diversi disturbi come:

  • Frequenti mal di testa.
  • Sforzi nell’osservare gli oggetti sia lontani che vicini.
  • Eccessiva lacrimazione.

Sfortunatamente, l’astigmatismo può compromettere la loro capacità di attenzione ed apprendimento a scuola per cui è importante effettuare esami della vista periodici.

Variazioni dell’astigmatismo nel tempo

L’astigmatismo elevato varia percentualmente in modo minore. Di solito è secondo regola e tende a migliorare nell’arco della vita.

Astigmatismi di piccola entità possono variare più facilmente, sia come entità, che come asse.

A volte si verifica che un lieve astigmatismo secondo regola, diventi contro regola, anche perché, come abbiamo già detto, con l’aumentare dell’età l’astigmatismo varia, sia perché varia la curvatura corneale sia per variazioni interne del cristallino.

Sintomatologia dell’astigmatismo

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Gli astigmatici riferiscono disturbi derivanti dal continuo cambio di messa a fuoco (accomodazione), nel tentativo di ottenere un’immagine nitida come se si trattasse di uno zoom che non trova la posizione adatta. Tali sintomi consistono in:

  • Dolori ai bulbi oculari.
  • Dolori all’arcata ciliare.
  • Mal di testa nella zona frontale e tempiale.
  • Affaticamento oculare.
  • Bruciore agli occhi.
  • Lacrimazione eccessiva.

I sintomi dell’astigmatismo consistono in una diminuzione del visus a tutte le distanze ma con modalità diverse a seconda del tipo di astigmatismo. Frequente è l’associazione con l’astenopia accomodativa (cefalea, bruciori oculari, lacrimazione, visione annebbiata, congiuntivite, dolori oculari in seguito a lavori a distanza ravvicinata).

Frequentemente la sintomatologia non interessa l’acuità visiva ma l’insorgere delle manifestazioni tipiche dell’astenopia accomodativa.

La correzione dell’astigmatismo

Esistono diversi modi per correggere l’astigmatismo e che la soluzione migliore, come avviene sempre in questi casi, deve tenere conto dei desideri e del comfort della persona.

Una persona affetta dall’astigmatismo può scegliere di correggerlo tramite l’utilizzo di occhiali da vista, lenti a contatto oppure ricorrere ad un intervento chirurgico.

Quando si realizza un occhiale per un soggetto astigmatico risultano molto importanti tutti i passaggi partendo dalla prescrizione che deve essere “prudente”, procedendo poi con una corretta scelta della montatura evitando misure troppo grandi, scegliendo una tipologia di lente che minimizza la deformazione dello spazio, quindi una lente asferica o biasferica, eseguendo poi una perfetta rilevazione dei centri ottici attraverso un videocentratore e montando delle lenti rispettando scrupolosamente la centratura.

Se tutto viene fatto a dovere non ci saranno problemi di adattamento e l’occhiale fornirà la compensazione del difetto e la piena soddisfazione del soggetto astigmatico.

Questo problema non è avvertito con le lenti a contatto in quanto è proprio la distanza della lente correttiva dall’occhio ad aumentare questo inconveniente di distorsione ed alterata percezione dello spazio e, come sappiamo, nella lente a contatto questa distanza è uguale a zero.

Occhiali da riposo

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Un esempio è rappresentato da quello di uno studente leggermente astigmatico od ipermetrope che pur avendo i famosi 10/10, cioè un visus normale, si affatica durante l’attività di studio con sintomi quali cefalea, iperlacrimazione, arrossamento e bruciore degli occhi.

Con l’occhiale da riposo adeguato tutti i sintomi scompaiono o vengono minimizzati.

Questo permette allo studente di studiare più a lungo mantenendo la concentrazione senza essere distratto dai vari sintomi appena elencati.

In questo caso l’occhiale non fa necessariamente vedere più nitido, in quanto il soggetto è normovedente, ma elimina i sintomi causati da questo impercettibile difetto.

Questo può accadere anche a tutti coloro che passano ore davanti ad un monitor di un computer od ancor peggio davanti al piccolo schermo di uno smartphone.

Occhiali riposanti e protettivi per PC, smartphone e tablet

In questa categoria rientrano tutte quelle correzioni che agiscono sul comfort oculare, generalmente lenti con correzione positiva o meno negativa nel caso dei miopi, che comprendono anche ad esempio il trattamento antiriflesso e la protezione dall’eccesso di luce blu generata dai monitor.

Questi occhiali potrebbero essere in diversi casi, anche neutri, cioè senza gradazione, ma solo filtranti con lo scopo di ridurre appunto l’eccesso di una particolare lunghezza d’onda della luce.

Molti specialisti della visione definiscono “occhiali da riposo” tutte quelle correzioni di leggera entità che vengono utilizzati solo in ambiti specifici come ad esempio l’occhiale da guida, cinema o tv per un leggero miope (da -0.25 a -0.75), oppure per la lettura cartacea o a monitor, riferito alle forme iniziali di presbiopia o leggera ipermetropia ( da +0.25 a +0.75).

Vengono definiti occhiali da riposo anche quegli occhiali dotati di lenti leggermente colorate o fotocromatiche (a scurimento automatico) con protezione totale dai raggi ultravioletti, leggermente graduati o neutri, dove l’effetto riposante viene ottenuto dall’azione di filtraggio della luce per i soggetti fotofobici (coloro che non tollerano la luce intensa).

Gli occhiali da riposo vengono spesso definiti anche in altra maniera, come ad esempio lenti antifatica o lenti antistress o lenti ad aiuto accomodativo quando si tratta di occhiali dedicati ad attività prossimali come ad esempio l’ambiente ufficio/scrivania.

È indispensabile quindi affidarsi ad un professionista esperto, ad un centro ottico qualificato con la presenza di un optometrista.

Lenti a contatto

Dovete sapere infatti, che mentre per i miopi la lente a contatto garantisce sempre una buona visione anche se ruota in senso orario o antiorario, per gli astigmatici, essendo presente un asse ben preciso che caratterizza il difetto, è necessario che la lente rimanga stabile senza rotazioni indotte dalla palpebra o dai movimenti di rotazione degli occhi.

Per ottenere questo, le aziende costruttrici hanno messo a punto diversi sistemi di stabilizzazione e senza entrare troppo nel tecnico diremo che la geometria delle lenti con spessori differenziati consente alla lenti stesse di non ruotare e mantenersi in asse.

Questa metodologia costruttiva ha permesso anche agli astigmatici di poter ricorrere alle lenti morbide che sono sicuramente più confortevoli delle lenti semirigide (rigide gas permeabili RGP) ed adatte anche ad un uso sporadico come ad esempio attività sportive, vacanze, cerimonie, week-end, momenti sociali dove si ha piacere di non indossare gli occhiali.

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Tuttavia, nelle lenti a contatto per astigmatismo quello che invece peggiora è il confort oculare in quanto le lenti corneali (a contatto) hanno uno spessore maggiorato rispetto a quelle sferiche (ad esempio lenti a contatto per miopia) e si avvertono specialmente nella zona bassa a livello della palpebra inferiore.

Le lenti a contatto per astigmatici vengono definite toriche, avendo la forma di un toroide, e sono disponibili nella versione a ricambio frequente sia nella tipologia one day, quindicinale, che mensile.

Negli astigmatismi regolari di lieve e media entità le lenti a contatto morbide funzionano benissimo, mentre negli astigmatismi irregolari bisogna ricorrere alle lenti RGP (rigide gas permeabili).

L’esperienza dell’optometrista contattologo vi saprà consigliare per il meglio.

Nel caso sia possibile ricorrere alle lenti usa e getta (a ricambio frequente) le aziende produttrici forniscono campioni gratuiti per le prove.

Nella versione one-day (giornaliera) si possono correggere astigmatismi fino a 2.25-2.50 diottrie che sono la stragrande maggioranza dei casi.

Anche in questo caso consigliamo vivamente di essere seguiti da un optometrista che ha sicuramente una competenza ed un’esperienza superiore nella contattologia, disciplina che si occupa del calcolo e dell’applicazione delle lenti a contatto ideali per tutti i difetti visivi.

Le lenti a contatto se ben applicate sono sicure e confortevoli, si dimentica di indossarle e permettono qualsiasi attività con un’unica limitazione per gli sport acquatici dove è consigliato l’occhialino da nuoto.

Correggere l’astigmatismo con un intervento chirurgico: il laser

Il laser (PRK o simili) è un metodo di microchirurgia oculare per la correzione dell’astigmatismo che ottiene l’eliminazione del difetto con il rimodellamento corneale.

Poiché la cornea dell’astigmatico è ovalizzata il laser asporta del tessuto corneale cercando di ricreare una forma pressoché sferica.

Dobbiamo dire che questa metodologia di intervento ha avuto molto più successo nella correzione delle miopie dove l’intervento risulta più preciso, meno rischioso e con minor effetti collaterali in quanto più facile da eseguire.

Secondo il nostro modesto parere, andrebbe proposto solo quando non vengono accettati gli occhiali e/o le lenti a contatto.

Astigmatismo Ipermetropico: che cos’è e cosa fare?

L’astigmatismo ipermetropico è un difetto della vista abbastanza diffuso, specialmente in età pediatrica ed in età matura (dopo i 50 anni).

Come già accennato, l’astigmatismo è caratterizzato principalmente dalla forma corneale che invece di essere sferica(calotta) risulta ovalizzata (toroidale) con due raggi di curvatura principali perpendicolari tra loro.

In giovanissima età, questo tipo di astigmatismo, si riscontra quasi esclusivamente nella forma secondo regola, con il meridiano verticale più curvo di quello orizzontale e tende a migliorare con il passare del tempo. Infatti nella normale evoluzione dell’occhio nel corso della vita assistiamo spesso ad un miglioramento delle lievi ipermetropie e degli astigmatismi secondo regola.

Poi dopo l’età della presbiopia (dopo i 45 anni) tendono a peggiorare l’ipermetropia e compare e poi peggiora l’astigmatismo contro regola.

Nell’astigmatismo contro regola abbiamo il meridiano verticale più piatto di quello orizzontale (il contrario di quello secondo regola).

Come si presenta l’astigmatismo ipermetropico

L’astigmatismo ipermetropico, come tutti gli astigmatismi tende a dare una visione sdoppiata e sfocata.

Per la precisione i maggiori problemi si percepiscono nella visione da vicino, come ad esempio lettura, uso dello smartphone e computer. Chi è affetto da astigmatismo ipermetropico ha un occhio un po’ meno potente del normale e quindi fatica a mettere a fuoco a distanza prossimale(a distanza di braccia).

La difficoltà cambia a seconda dell’entità dell’ astigmatismo ipermetropico: tanto più elevato è il difetto e maggiori risultano i problemi. Molto dipende dalla componente dell’ipermetropia e dall’età dell’individuo.

La parte ipermetropica può essere facilmente compensata  da un individuo giovane con un buon sistema accomodativo e quindi chi presenta questo difetto se non svolge un’intensa attività visiva da vicino può essere asintomatico. Le cose cambiano se abbiamo a che fare con uno studente impegnato con un pesante programma di studio o un operatore videoterminale.

Cosa si può fare per correggere l’astigmatismo ipermetropico?

Esistono principalmente tre metodi:

  • Occhiali.
  • Lenti a contatto.
  • Intervento chirurgico con il laser.

Correggere l’astigmatismo ipermetropico con gli occhiali

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Partendo dall’occhiale vanno considerate le due componenti del difetto visivo: l’ipermetropia, che va corretta con una lente positiva e l’astigmatismo che va corretto con la lente torica o cilindrica (infatti nelle ricette troverete l’abbreviazione “cil” o “cilindro”).

Ovviamente la scelta del tipo di lente oftalmica (lente per occhiali) va fatta in base all’entità del difetto: per difetti elevati vanno scelti indici di rifrazione elevati (1.60-1.67-1.74) mentre per difetti più leggeri vanno bene anche indici più bassi (1.50-1.53).

Se si utilizzano lenti sfero cilindrica standard si va incontro ad alcuni inconvenienti:

  • Lenti spesse che tendono ad ingrandire in modo eccessivo l’occhio di chi indossa l’occhiale.
  • Lenti con una curvatura troppo bombata, con la “pancia” che rendono l’occhiale anti estetico.
  • Lenti che distorcono lo spazio circostante.

E’ bene dunque ricorrere a lenti asferiche che daranno una serie di vantaggi:

  • Lenti più leggere e con minor effetto ingrandente.
  • Lenti più sottili e senza “pancia”.
  • Lenti con minor distorsione spaziale.

Per ridurre lo spessore delle lenti oftalmiche è possibile ricorrere a lenti precalibrate che vengono progettate e costruite sulla base della montatura scelta e dei parametri individuali.

Correzione tramite lenti a contatto

Le lenti a contatto per l’astigmatismo ipermetropico sono un’ottima soluzione. Sono disponibili come quelle per i miopi nelle versioni “disposable” a ricambio frequente oppure costruite su misura nei vari materiali.

Sono molto interessanti quando l’ipermetropia è di grado elevato in quanto ridonano un campo visivo laterale che occhiali con diottrie elevate tendono a stringere in modo sensibile.

La lente a contatto dona libertà dalla presenza e dall’ingombro dell’occhiale, vantaggio notevole quando si pratica attività sportiva o quando si vuole apparire liberi dalla presenza dell’occhiale.

Pensiamo che il miglior equilibrio si raggiunga alternando l’occhiale con le lenti a contatto.

Correggere questo difetto visivo con un intervento chirurgico

L’ intervento chirurgico funziona un po’ meno bene in questa situazione in quanto l’ipermetropia e l’astigmatismo sono i difetti meno facilmente correggibili con il laser.

Il laser funziona meglio con la miopia, meno bene con l’astigmatismo e ancor meno con l’ipermetropia e l’astigmatismo associati. Presenta sempre qualche rischio ed è comunque un metodo invasivo per risolvere il problema.

Astigmatismo irregolare e cheratocono

Qual è la relazione tra astigmatismo irregolare e cheratocono? Quali sono le caratteristiche dei due difetti visivi e quali sono le soluzioni esistenti per questi difetti ottici?

Se ti è stato diagnosticato questo difetto visivo, probabilmente ti porrai queste domande ogni giorno. Trovare una soluzione può essere complesso, ma non impossibile.

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Le caratteristiche dell’astigmatismo irregolare

Per astigmatismo irregolare si intendono tutti quegli astigmatismi( di solito corneali) che si presentano in modo diverso da come normalmente ci si attende, con una superficie ottica che non segue una regola geometrica, un’armonia nella sua forma.

Per ben comprendere l’astigmatismo irregolare è bene partire da quello regolare che rappresenta il riferimento principale ed è la norma per la maggior parte degli astigmatismi.

Nell’astigmatismo regolare abbiamo due assi ortogonali fra loro ruotati appunto di 90 gradi.Il caso più frequente è l’astigmatismo (regolare) definito “secondo regola” dove abbiamo il meridiano orizzontale più piatto è quello verticale più curvo che danno origine ad un astigmatismo con asse negativo a 180 gradi.

Una cornea siffatta ha una forma ovalizzata definita torica. La qualità imperfetta dell’immagine di questo sistema ottico (occhio), può essere efficacemente corretta da una lente torica (astigmatica) che andrà ad annullare gli effetti di sfocatura derivanti da questa curvatura che si discosta da quella sferica, ideale per ottenere un’immagine nitida, puntiforme.

Quando gli assi dell’astigmatismo non sono perpendicolari fra loro siamo i presenza di un astigmatismo irregolare. Ad esempio potremmo trovare un asse principale orizzontale a 180 gradi e l’altro a 75 gradi ( invece che a 90 come da aspettative).

Un’altra caratteristica dell’astigmatismo irregolare è quella di avere una curvatura che cambia nello stesso meridiano; ad esempio prendendo in esame il meridiano verticale avremo una curvatura diversa nella parte inferiore rispetto a quella superiore.

L’astigmatismo irregolare normalmente non è congenito ma acquisito nell’arco della vita.

Può essere l’esito di traumi, infezioni corneali (cheratiti), interventi chirurgici, sindrome da occhio secco, oppure il cheratocono, che è l’esempio tipico ed anche la manifestazione più seria di astigmatismo irregolare.

La strumentazione più efficace per verificare l’astigmatismo irregolare è il topo-aberrometro, un topografo corneale computerizzato abbinato ad un aberrometro per valutare quanta “distorsione” provochi l’astigmatismo irregolare.

Il cheratocono come si evince dal nome stesso è caratterizzato dall’avere una cornea che assume una forma a cono, che si appuntisce, che aumenta la propria curvatura in un una sua porzione, generalmente nella parte inferiore.

Questo cambiamento di forma che come abbiamo detto di solito non si trova nel centro corneale ma più in basso, non si manifesta in modo dolce, armonico, ma appunto in modo irregolare, come una gobba deformata e questo rappresenta una grossa difficoltà per la sua correzione con lenti da occhiali. Colpisce una persona su 500 ed è caratterizzato da una certa ereditarietà.

Soluzioni per correggere l’astigmatismo irregolare e cheratocono

Le lenti da occhiali possono essere costruite facilmente per gli astigmatici, purché l’astigmatismo sia regolare. Quando è irregolare e sono presenti forti aberrazioni le lenti toriche funzionano poco e male.

In tutta verità la ricerca e l’industria ottica hanno provato a costruire lenti da occhiali aberrometriche, cioè lenti che possano annullare o quantomeno ridurre le aberrazioni prodotte da un astigmatismo irregolare come il cheratocono ma con scarsi risultati a fronte di costi molto elevati.

La soluzione migliore per risolvere il problema derivante da astigmatismo irregolare e cheratocono in modo brillante ed efficace è rappresentata dalle lenti a contatto, che restituendo una superficie regolare all’occhio (come se si trattasse di una cornea artificiale) annullano il difetto di curvatura sottostante.

Le lenti che funzionano meglio in questi casi, specie se siamo in presenza di un cheratocono avanzato, sono le lenti a contatto semirigide (rigide gas permeabili) o ibride (semirigide al centro e morbide in periferia).

Nei cheratoconi meno avanzati possono funzionare bene anche delle lenti a contatto morbide speciali costruite con una curvatura interna ad hoc e con spessori maggiorati rispetto allo standard.

Se è vero che da un punto di vista della qualità ottica le lenti a contatto migliori sembrerebbero le RGP (rigide gas permeabili), queste hanno un confort meno buono ed alcune persone non riescono a tollerarle.

Esistono diversi modi per correggere l’astigmatismo e la soluzione migliore, come avviene sempre in questi casi, deve tenere conto dei desideri e del comfort della persona. Noi dell’Istituto Ottico Ciaroni, sappiamo sempre qual è la scelta ideale per ognuno di voi, grazie alla nostra preparazione professionale, alla nostra strumentazione all’avanguardia e alla nostra trentennale esperienza.

Non esitate a contattarci anche solo per un consulto senza nessun impegno di acquisto!

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